Italia
Contesto
Come riportato dal Censimento dell’Agricoltura ISTAT 2020, in Italia solo il 31,5% dei responsabili aziendali agricoli è donna. Diversificazione e multifunzionalità sono le principali caratteristiche di molte delle aziende gestite da donne. Secondo l’Osservatorio Imprenditorialità Femminile di Unioncamere, le startup femminili in agricoltura hanno rappresentato lo 0,9% del totale nel 2022. La presenza di donne in agricoltura è in aumento, sebbene questo incremento proceda molto lentamente, e la partecipazione femminile alle attività rurali varia considerevolmente tra le regioni italiane. In Puglia, il 31% delle imprese agricole totali è guidato da donne (Aforisma-CIA 2021), con la regione che si colloca al 2° posto a livello nazionale.
Il piano strategico della PAC per l’Italia, per il periodo 2023-2027, prevede diverse misure a sostegno dei giovani agricoltori e delle donne: i finanziamenti per l’adozione e il mantenimento delle pratiche di produzione biologica, il benessere animale e gli investimenti produttivi non agricoli, nelle aree rurali, spesso sono rivolti in maniera specifica a giovani agricoltori e donne, come beneficiari, in alcune particolari aree d’Italia.
Con il Decreto Legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, che dà attuazione alla Direttiva (UE) 2019/1158, sono stati apportati anche significativi cambiamenti in merito alla regolamentazione del congedo parentale e sono stati facilitati gli accordi di lavoro flessibili per migliorare la conciliazione vita-lavoro e la condivisione delle responsabilità familiari.
Le nuove tendenze della trasformazione digitale, dell’innovazione sociale, del turismo esperienziale e l’attenzione delle politiche al benessere delle persone, alla storia della comunità, al cibo e all’ambiente stanno creando nuove opportunità per le donne.
Official definition of rural areas used in Italian programmes of public intervention
Source: Mantino, F.; De Fano, G.; Asaro, G. (2022). https://doi.org/ 10.3390/land11111883
Strategie di innovazione guidate dalle donne
Le partecipanti al Living Lab sono state identificate tra le donne innovatrici operanti nel contesto del Bio-distretto “delle Lame” in Puglia (Sud Italia).
Come definito nel Piano d’azione organico dell’UE, un bio-distretto (o distretto biologico) è un’area geografica naturalmente adatta all’agricoltura biologica in cui i vari attori del territorio (agricoltori, cittadini, associazioni, operatori turistici e pubbliche amministrazioni) stipulano un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, focalizzandosi sui prodotti biologici che coinvolgono tutti i componenti della filiera fino al consumo.
In sintesi, il bio-distretto è un patto per lo sviluppo verde del territorio, sottoscritto dai produttori biologici, dalle amministrazioni locali e dai settori della società civile coinvolti.
I bio-distretti sono ormai parte integrante delle strategie UE per l’agricoltura biologica e le aree rurali. I primi bio-distretti sisono sviluppati in Italia a partire dal 2009: ne sono seguiti vari atti legislativi, a livello nazionale e regionale , nel tentativo di inquadrare il fenomeno. Nel 2022 è stato istituito un nuovo quadro normativo e istituzionale per i bio-distretti in Italia, dove il numero di iniziative continua a crescere.
Lavorare in un’area precisa e delimitata come un bio-distretto consentirà di sostenere la crescita delle donne innovatrici all’interno di un ecosistema ben definito e di identificare meglio le sfide comuni e un percorso per un viaggio collettivo integrando anche gli obiettivi individuali.
Focus e Obiettivi del Living Lab Italian
Il Living Lab italiano opera principalmente all’interno del territorio del Bio-distretto delle Lame, in Puglia, concentrandosi sulle pratiche e le sfide della transizione agroecologica. Connette un gruppo selezionato di innovatrici con un diversificato gruppo di attori locali multilivello, includendo iniziative mainstream e più sensibili al genere, organizzazioni istituzionali e innovative della società civile. Inoltre, stabilisce connessioni con alcune delle più rilevanti dinamiche nazionali in termini di legislazione e supporto all’imprenditorialità femminile e al lavoro in agricoltura e nei territori rurali.
Nel complesso, queste imprese guidate da donne hanno dimostrato di rimanere vitali sul mercato, anche in tempi recenti incerti e difficili, grazie alla determinazione delle stesse donne, ai loro diversi background, alla creatività e alla propensione a conciliare tradizione e innovazione. Il Living Lab sfrutterà quell’ondatadi cambiamento, già presente a livello locale, per la quale molte donne rurali e imprenditrici agricole, passeranno gradualmente dall’essere figure marginali , o invisibili mogli e sorelle di agricoltori, a partecipanti attive nella governance del settore. Diverranno, dunque,innovatrici resilienti nella diversificazione delle attività agricole e rurali e, in alcuni casi, importanti attrici delle buone pratiche regionali, nonchè sostenitrici impegnate dell’agricoltura biologica e sostenibile e dell’innovazione sociale.
Il Living Lab lavorerà per soddisfare le loro esigenze professionali, per navigare efficacemente attraverso le complessità procedurali, finanziarie e tecniche. Si baserà sui loro percorsi di innovazione, tra risultati e maggiori difficoltà incontrate e, partendo dalle loro storie, questo sistema di condivisione rafforzerà le prosspettive di cambiamento.
Per facilitare il lavoro delle donne in ambito agricolo e rurale, senza che diventi un’eccezione e quindi sfatare il mito che solo poche donne possono farcela, è importante avere il supporto delle istituzioni locali, delle amministrazioni e degli stakeholder in generale.
Attività e innovazioni in fase di sviluppo
Al fine di facilitare l’empowerment delle donne nelle aree rurali, le principali attività e tematiche su cui focalizzarsi sono l’“acquisizione di consapevolezza e competenze” per contribuire allo sviluppo delle stesse aree rurali, “la capacità di attivare processi innovativi” in risposta alle sfide socio-ecologiche e “il rafforzamento dell’identità” come innovatrici.
Grazie alle discussioni e allo scambio aperto durante i Living Lab, insieme al percorso individuale di ciascuna partecipante, sarà possibile riflettere su specifici processi innovativi da attivare come gruppo, nel quadro del Bio-distretto “delle Lame”.
Attualmente le partecipanti sono impegnate nell’innovazione dei propri prodotti, ma anche nell’innovazione organizzativa e di processo.
Il percorso di innovazione delle donne sarà supportato dai Living Lab e dai colloqui di mentoring. Gli obiettivi di innovazione saranno sviluppati o perfezionati. Le partecipanti saranno incoraggiate a utilizzare il Living Lab per progredire nei loro obiettivi di innovazione, condividendo conoscenze e informazioni, esplorando problemi comuni e identificando opportunità. Le partecipanti saranno incoraggiate a utilizzare la rete e ottenere il massimo in termini di competenze, formazione, contatti e opportunità di business, per supportare il loro percorso di innovazione.
Come le attività si inseriscono negli obiettivi generali di GRASS CEILING
Grazie alle attività, le donne innovatrici capiranno che attraverso le loro esperienze personali o le difficoltà e gli ostacoli incontrati, possono diventare parte di una rete in grado di sostenerle nel loro percorso di innovazione.
Il Living Lab italiano costruirà un sistema di apprendimento e innovazione in rete che supporterà le donne innovatrici nel loro percorso. Ci si aspetta che il LL diventi uno spazio di co-creazione della conoscenza tra scienza, politica, imprese e industria, e del loro ruolo di donne innovatrici, dove esse discutono delle loro iniziative innovative, dal punto di vistasocio-ecologico e possono essere attori della rete a livello nazionale e internazionale.
Il LL supporterà attivamente le donne innovatrici a scoprire le specificità delle innovazioni guidate dalle donne nell’agricoltura e nelle comunità rurali e a progredire per raggiungere i propri obiettivi.
Studiando il processo, saremo anche in grado di ottenere informazioni e suggerimenti per un migliore sviluppo e implementazione delle politiche.
Partecipanti del Living Lab
Le partecipanti italiane del Living Lab sono donne innovatrici operanti nell’ambito del Bio-Distretto “delle Lame” in Puglia (sud Italia). Si lavora con donne imprenditrici agricole che operano in consolidate filiere agricole ed ecologiche regionali (vino, olio d’oliva e ortaggi), filiere innovative (come quella della lavanda) e in aziende multifunzionali che forniscono servizi ricreativi, educativi, turistici e soluzioni di innovazione sociale alle comunità locali.
Gli stakeholder sono rappresentanti del Bio-Distretto stesso, autorità locali, consulenti ed esperti, ricercatori, sviluppatori di business, facilitatori digitali, esperti in sviluppo locale, imprenditori, attivisti nel campo dell’empowerment femminile. La partecipazione degli stakeholder sarà essenziale per supportare il percorso individuale di ogni donna innovatrice, con esperienze, relazioni, competenze e il percorso di gruppo nel contesto reale del Biodistretto. Man mano che gli obiettivi di innovazione e i percorsi individuali prendono forma, altri stakeholder possono essere coinvolti per rafforzare il networking, diversificare e migliorare il supporto concreto.